L’acquisto della prima casa in Italia comporta una serie di benefici fiscali che permettono ai neoproprietari di conseguire un notevole risparmio. Molte persone, però, si chiedono se la prima casa si può affittare senza perdere le agevolazioni. Se anche tu hai dubbi simili, in questo articolo trovi tutte le risposte.
Quali sono le agevolazioni per la prima casa?
Le agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa rappresentano un importante incentivo per chi desidera comprare per la prima volta un immobile a uso abitativo. Le principali includono:
- Imposta di registro ridotta al 2% del valore catastale della residenza, invece del 9% applicato alle seconde case, per compravendita fra privati, con le imposte ipotecarie e catastali fisse a 50 euro l’una.
- In caso di trattativa diretta con un’impresa costruttrice soggetta a IVA, l’IVA da pagare sarà del 4%, invece del 10% previsto per le seconde case, mentre le imposte di registro, ipotecaria e catastale ammontano a 200 euro ciascuna.
- Detrazione degli interessi passivi sul mutuo, fino al 19% del totale pagato annualmente, per un massimo di 4.000 euro.
- Esenzione dell’IMU, a meno che lo stabile non rientri nelle categorie catastali di lusso, come A/1, A/8 e A/9 (abitazioni signorili, ville e castelli).
Questi ultimi due vantaggi valgono se l’immobile viene destinato anche ad abitazione principale.
Requisiti per ottenere le agevolazioni
Per beneficiare degli incentivi, che ricordiamo valgono solo per le proprietà a uso abitativo, chi acquista deve soddisfare una serie di requisiti, tra cui:
- non avere intestati altri immobili residenziali;
- dover risiedere nello stesso comune in cui si trova il bene, oppure trasferire lì la propria residenza entro 18 mesi.
Quando è possibile affittare la prima casa?
Mettere in affitto la prima casa è una pratica possibile, ma sono previste alcune limitazioni. Secondo l’ordinamento, infatti, locazione dell’immobile non implica automaticamente la perdita delle riduzioni, ma ci sono delle condizioni che devono essere soddisfatte.
Destinare la propria abitazione principale alla locazione non influisce in alcun caso sull’imposta di registro, né sulle imposte ipotecarie e catastali pagate al momento dell’acquisto.
Il principale requisito da rispettare per conservare le agevolazioni sulla prima casa affittata è mantenere la residenza nello stesso comune dove sorge l’immobile.
Se stiamo parlando di mettere in affitto la prima casa che è allo stesso tempo abitazione principale, potrebbero venire meno sia l’esenzione dal versamento dell’IMU sia quelle per la detrazione degli interessi passivi in caso di mutuo, a meno che non si tratti di una locazione parziale.
Affitto parziale
La prima casa si può affittare, infatti, anche solo in parte. Puoi quindi decidere di locare solo alcuni locali e mantenere la residenza nella tua proprietà.
Questa idea è particolarmente utile per chi ha una casa più grande del necessario e desidera ottenere un reddito extra. È importante, però, redigere un contratto di locazione parziale, specificando chiaramente gli spazi comuni, le aree destinate agli inquilini e quelle a uso esclusivo del proprietario.
Affitto totale
Nel caso in cui decida di affittare l’intero alloggio, le cose cambiano. Anche se non perderai le agevolazioni sulle imposte di registro, ipotecarie e catastali, perderai il diritto a detrarre gli interessi passivi sul mutuo e ci sarà da pagare l’IMU.
Fatti aiutare da Hostmate per la gestione del tuo affitto
Una buona soluzione di compromesso può essere destinare la prima casa all’affitto per brevi periodi, per esempio quando ti allontani per una vacanza o nel caso di trasferimenti temporanei.
In questo modo, potrai mantenere il controllo sulla tua proprietà, non rinunciare ai bonus e guadagnare qualche soldo extra quando sai di non essere in città.
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