Quando parliamo di affitto breve, ci riferiamo a una tipologia di contratto regolamentato dal D.L. 50/2017, che regola il rapporto tra un locatore (che può affittare il proprio immobile a esclusivo uso abitativo) e un affittuario, per un periodo massimo di 30 giorni.
A stipulare il contratto di affitto breve può essere il proprietario dell’immobile, in modo autonomo, oppure soggetti terzi che svolgono servizi di intermediazione immobiliare (dalle agenzie immobiliari alle piattaforme come Airbnb).
La registrazione di un contratto di affitto breve può variare a seconda del Paese in cui ci si trova, poiché le leggi e le regolamentazioni sugli affitti possono essere diverse. Risulta, pertanto, importante sapere come mettere a reddito un appartamento.
Tuttavia, solitamente le registrazioni di contratti di affitti per brevi periodi è una pratica legale obbligatoria o altamente consigliata per vari motivi.
- Conformità legale: in molti Paesi, la legge richiede che i contratti di affitto siano registrati presso un’autorità competente. Questo è fatto per garantire la trasparenza e la conformità alle normative fiscali e di locazione.
- Protezione per il locatore e il locatario: la registrazione del contratto fornisce una prova ufficiale dell’accordo tra il locatore e il locatario. Questo può essere utile in caso di dispute legali o controversie tra le parti.
- Tassazione: la registrazione può essere necessaria per dichiarare il reddito da affitto e pagare le tasse sul reddito derivante dalla locazione dell’immobile. Senza registrazione, si può incorrere in sanzioni fiscali.
- Tracciabilità: la registrazione aiuta le autorità a tracciare gli affitti e a evitare evasione fiscale o affitti non dichiarati.
- Diritti del locatario: la registrazione può conferire al locatario determinati diritti, come la protezione dallo sfratto ingiustificato o il diritto di ricevere un avviso adeguato prima della risoluzione del contratto.
Le procedure e i requisiti per la registrazione del contratto di affitto breve possono variare notevolmente da una giurisdizione all’altra. Proprio per questo è consigliabile rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto immobiliare o consultare l’autorità locale competente per sapere esattamente quando e come registrare un contratto di affitto breve in una determinata zona. La mancata registrazione può comportare conseguenze legali e finanziarie, quindi è importante assicurarsi di seguire le norme locali.
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Ma quindi per gli affitti brevi c’è l’obbligo di registrazione?
Vediamolo subito.
Quali sono le locazioni brevi che non richiedono la registrazione
La legge non prevede nessun obbligo di registrazione del contratto presso l’Agenzia delle Entrate per affitti brevi, della durata massima, quindi, di 30 giorni.
Come deve essere stipulato il contratto di locazione turistica di brevissima durata
Tra le tipologie di affitto breve rientra anche la locazione turistica, per la quale non è previsto alcun obbligo di registrazione.
Anche in questo caso, però, rimane opportuno redigere un breve verbale da far firmare agli ospiti.
Per quanto concerne la tassazione, per la permanenza a scopo turistico, è prevista una tassa di soggiorno.
L’affitto breve è una forma di contratto molto vantaggiosa, soprattutto per il locatore, poiché evita i vincoli di una locazione “classica”, con tutto ciò che ne deriva in termini di registrazioni e tassazione.
Affidarsi a professionisti esterni si rivela la scelta migliore per aumentare la redditività, ottimizzando i tempi di occupazione dell’immobile.
Ma non solo: l’attività di un servizio come Hostmate comporta ulteriori vantaggi nell’ambito della gestione degli affitti a 360°.
Si precisa che questo articolo non fornisce alcuna consulenza fiscale, legale o contabile. Ti consigliamo di consultare un professionista del settore per ricevere assistenza personalizzata e adeguata alle tue esigenze in materia fiscale e contabile.